SIRIA: LA GUERRA DIMENTICATA
di Fabio Fiorina
Con la guerra in Israele, Ucraina e i vari conflitti mediorientali, la situazione in Siria è passata nel cassetto del dimenticatoio. Santità, la Chiesa di Roma fa tante parole, soprattutto dalla finestra dell’angelus domenicale, quindi, è rimasto completamente sordo o ha dimenticato le parole e le lettere che le hanno inviato? Le lettere dei suoi sacerdoti che accusano Macron di terrorismo sono andate sotto la legna del suo caminetto?
Gli oltre 10 anni di conflitto in Siria hanno notevolmente esacerbato le disuguaglianze di genere e aumentato i rischi di violenze contro donne e ragazze all'interno e all'esterno del paese. Norme socio-culturali normalizzano la violenza di genere e impattano fortemente il benessere di donne e bambine e ne erodono i diritti. Tante donne e ragazze siriane subiscono GBV (Gender Based Violence – Violenza di Genere), tra cui: matrimoni precoci, molestie e violenze sessuali, abusi emotivi, psicologici e fisici, negazione di risorse economiche. I matrimoni precoci, nel difficile contesto del conflitto, sono una strategia finanziaria per far fronte alla crisi economica, ed al contempo una misura di “sicurezza” per proteggere le ragazze da altre violenze sessuali. Il silenzio rimane il meccanismo di reazione più comune tra le sopravvissute alle violenze. Quelle che hanno avuto accesso a servizi di supporto confermano e raccontano di cose indicibili.
La lettera di Padre Elias Zahlaoui è forte e come l’ha definita lui stesso politicamente scorretta. Il sacerdote Siriano denuncia l’ipocrisia del Presidente francese Macron, dopo gli ultimi attentati terroristici di matrice islamica. Padre Elias Zahlaoui chiede: “se la vita umana è così preziosa ai vostri occhi francesi smettetela di seminare terrorismo. Voi vi siete arrogati il diritto e il dovere di portare centinaia di migliaia di assassini, tra cui almeno diecimila francesi in Siria per dieci lunghi anni. Questo per distruggere da cima a fondo un intero paese, la mia patria, la Siria. Signor Presidente, nel disordine in cui lei si trova a lottare come i suoi due geniali predecessori, sta sprofondando tutta la Francia. Forse presto, tutta l’Europa la seguirà in un disfacimento totale. Permetta a un vecchio prete arabo-cattolico siriano, di condividere con lei alcune semplicissime ma, ahimè, politicamente scorrette osservazioni. Come Presidente della Repubblica francese, lei e il suo parlamento siete indignati per l’assassinio di uno o più francesi, mentre la Chiesa di Francia fa suonare le campane in tutte le sue chiese. Sono dunque tutti insieme, i tre organi rappresentativi della Francia, che si alzano in piedi e si indignano, davanti al mondo. Qualsiasi assassinio, qualunque esso sia, ovunque si trovi, e per qualsiasi motivo, deve essere condannato in modo assoluto. Insieme a tutti voi, dichiaro che ogni essere umano è sacro. Come uomo e come sacerdote, non posso che approvare queste triplici posizioni, perfettamente legittime, nei confronti dei suoi concittadini francesi, e anche europei. Per dieci lunghi anni avete distrutto da cima a fondo un intero paese la mia patria, la Siria. Quella Siria che il suo studioso André Parrot ha definito ‘la patria di tutti gli esseri civili’, con il pretesto di istituire: ‘Democrazia, libertà e diritti umani’. Signor Presidente, membri del Parlamento, Prelati della Chiesa di Francia, avete dimenticato l’anima. Avete dimenticato nella vostra opulenza e arroganza di occidentali, tanto quanto da ex colonizzatori con una storia così disonorevole, questa terribile verità: si raccoglie solo quello che si semina. Ahimè, state già mietendo e presto mieterete, ciò che avete seminato impunemente. Che questo raccolto non sia all’altezza di quello che voi, in tutta tranquillità, avete seminato solo in Siria. Signor Presidente, come lei sa, la storia non perdona. Resta il fatto che per voi, politici di ogni tipo, potreste rivendicare il fatto più che ovvio che alla fine siete manipolati dai Poteri occulti e onnipotenti globalisti del mondo. Ma la Chiesa di Francia, la Chiesa di Gesù Cristo, che pretesto può usare, per lasciare che questa carneficina sistematica di un intero popolo, compresi i discendenti della prima Chiesa, sia attuata senza dire nulla? Questo silenzio, per quanto indegno e vile, mi suona come sacerdote di Gesù Cristo, niente di meno che ‘il campanello d’allarme di tutta la Chiesa di Francia’. Signor Presidente è già tardi. Si affretti a riconquistare la sua dignità umana, per aiutare tutta la Francia a diventare finalmente umana“.
Elias Zahlaoui, Damasco
Questa lettera è stata spedita da Padre Elias al terrorista Macron ma, tante di queste lettere, sempre con lo stesso tono e argomento, sono state spedite sempre da Padre Elias al Papa. Cosa è successo Santo Padre sono state forse cestinate dalla curia uscente? In questo caso non le darei colpe visto che da poco si è liberato del malfattore De Dominicis e Co. Ma la domanda rimane… sono dieci anni che i suoi sacerdoti le scrivono per denunciare il terrorismo che la Francia applica in Siria, facendo successivamente cadere la colpa sugli Hezbollah, che di nascosto arma proprio come fa l’Italia con i nuovi fucili Beretta. Il mondo aveva bisogno di una Chiesa per denunciare l’infamia del diavolo, ma quale diavolo è più diavolo di tutti voi? Ci sarà un tempo dove dovrete spiegare il perché del vostro comportamento… quel tempo sarà definitivo.
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