Lo scellerato discorso del generale Masiello che scuote i militari: "L'esercito è fatto per prepararsi alla guerra"… di Fabio Fiorina

Pubblicato il 10 novembre 2024 alle ore 16:10

A seguire riporterò il discorso del generale Masiello, uomo fascista e pericoloso, scellerato e omicida nell’animo. Uomini così è nostra cura farli scomparire. Tentare, attraverso una rivoluzione culturale di superare il concetto fascista qualsiasi sia il colore di appartenenza. Riporto il suo discorso e poi porrò una semplice domanda a cui darò una semplice risposta.

Il discorso del generale Masiello

"L'esercito è fatto per prepararsi alla guerra. I nostri uomini in Libano non vogliono la guerra. Sono nei bunker, sono i primi a volere la pace. Ma sono pronti a fare la guerra. E per questo motivo, sto valutando il ritornare a chiamare il corso di Stato Maggiore con il nome che aveva una volta: scuola di guerra. La tecnologia rappresenta la proattività e la trasformazione continua ed è la nostra arma per sopravvivere vittoriosi sul campo di battaglia. Oggi vince chi è più tecnologico.Tutto il resto sono chiacchiere, mi dispiace. Qualche giorno fa leggevo Il Corriere della Sera:56 guerre oggi nel mondo. Accendete un telegiornale, aprite un giornale: l'Ucraina e il Medio Oriente sono su tutti i giornali, se ne parla continuamente. Questi conflitti hanno mutato radicalmente il modo di combattere. Se guardiamo l'Ucraina, che prendo come esempio, vi è un mix di guerra antica - le trincee che avevamo completamente dimenticato, i campi minati, i rotoli di filo spinato, il fango - e poi c'è il futuro, la guerra cibernetica, la guerra spaziale: ci sono i droni e tutte le loro varianti, c'è la disinformazione, la guerra delle menti. La mente nostra, dei militari e dei civili, è diventata ormai parte del campo di battaglia. Non c'è più tempo per la mediocrità, non c'è più tempo per la burocrazia, e io aggiungo: non c'è più tempo per le rendite di posizione, che sto combattendo dal giorno in cui ho assunto l'incarico di Capo di Stato Maggiore”.

 

La domanda che mi pongo è: vale la pena combattere per questo paese? È la nazione ricca spiritualmente e intellettualmente di un tempo?

 

Per combattere in questo modo, principalmente ci si deve porre una domanda: è il miglior Paese al mondo? È il Paese più libero del mondo? È il Paese più ricco e civicamente avanzato del mondo? No! Questa nazione è l’ombra di se stessa e i suoi principi morali sono rappresentati da mercenari e ladri, approfittatori e oppressori. Il problema non è sovvenzionare il lavoro o la cultura ma fare in modo che un certo tipo di politica non invada più la stampa, spazi radio e televisivi per invadere con la loro propaganda. Non conta se la popolazione non arriva a fine mese ma  quanto ritorno economico ha un certo tipo di cultura politica e economica da loro indotta. Con che faccia caro governo, dite alle persone o agli studenti che l’Italia è un Paese grandioso e libero, come se fossimo gli unici al mondo a galleggiare nel falso concetto di democrazia è libertà, in Canada c’è libertà, in Francia, in Inghilterra, nel Belgio e così Dio ci aiuti perché, perché come noi anche questi finti paesi con una finta democrazia e liberismo, fanno vivere al loro popolo la miseria della manipolazione politica ed economica che porta alla guerra: vergognatevi! Su 207 Stati sovrani in 180 c’è la libertà quindi, cari lettori, cari studenti, cari inconsapevoli che non volete vedere, quando entrerete in una cabina elettorale, ricordatevi che state votando per una fantasia, in nessun posto è plausibile leggere che siamo il miglior Stato al mondo quindi, cosa e chi stiamo votando o da cosa o da chi dovremmo difendere le nostre priorità e i nostri confini? Il nemico non è nel confine opposto, il nemico non è di un’altra religione, il nostro nemico è colui o coloro che andremo a votare. Siamo tra i primi posti in analfabetismo e abbiamo un sistema scolastico e universitario al collasso. Siamo allo sprofondo nell’innovazione tecnologica e tra i migliori a fabbricare armi, siamo un Paese di vecchi con una aspettativa economica peggiore di tutto l’occidente, intorno al 100esimo posto per mortalità infantile e adolescenziale, uno degli ultimi in Europa per reddito familiare e ultimi in forza lavoro, vista la disoccupazione e gli immigrati che, giustamente e intelligentemente, ricoprono lavori che i nostri giovani considerano disdicevoli anzi, siamo i primi noi 50/60enni ad avergli messo in testa che il successo non passa attraverso il sacrificio e la costruzione ma attraverso opportunità e l'assistenzialismo. Abbiamo uno del più alto numero di carcerati pro capite quindi, cosa farebbe grande l’Italia nel mondo? I vestiti cinesi? Le bancarelle che ormai sono le nuove boutique? Forse quell’ex indotto dato dal nostro ex grande artigianato ormai in viaggio ovunque meno che in Italia. Stiamo stati a guardare chi stuprava, dall’interno la nostra nazione per svenderla al miglior offerente. La nostra sanità è al collasso, la nostra economia è al collasso e la nostra cultura è al collasso… no, i nostri ragazzi anche se esaltati la guerra per difendere questo scempio non la devono fare. Generale dimettiti o internati.

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.